DISOCCUPAZIONE AGRICOLA, C’E’ TEMPO FINO AL 31 MARZO

Il prossimo 31 marzo 2022  scade il termine per la presentazione della  domanda di disoccupazione  dei  lavoratori agricoli all’INPS per i periodi 2021 .   

Vediamo  qui di seguito come fare  richiesta ma ripercorriamo anche,   in sintesi , come funziona la disoccupazione agricola,  quali sono i requisiti richiesti, importi e durata dell’indennità.

1) Indennità disoccupazione agricola: requisiti, quando spetta

Va specificato innanzitutto che la disoccupazione agricola a differenza delle altre indennita di disoccupazione copre i periodi  di mancata occupazione dei lavoratori nell’anno  precedente a  quello della domanda . 

L’indennità è rivolta a

  • operai agricoli a tempo determinato (OTD),
  • operai agricoli a tempo indeterminato (OTI) che lavorano per parte dell’anno, 
  • piccoli coloni, i compartecipanti familiari 
  • piccoli coltivatori diretti che integrano fino a 51 le giornate di iscrizione negli elenchi nominativi mediante versamenti volontari.

NOVITA’ 2022

Con la legge di bilancio 2022 è stato stabilito che dal 1° gennaio 2022   gli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI) delle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci, di cui alla L. 240/84, sono destinatari della NASpI, per le cessazioni decorrenti dal 1° gennaio 2022).

La circolare INPS  n. 2/2022,  ha specificato che  gli OTI possono comunque accedere alla disoccupazione agricola  2021  se hanno  maturato i requisiti di accesso, presentando regolarmente  la domanda entro il termine ordinario del 31 marzo 2022.

Per ottenere l’indennità di disoccupazione è necessario che i lavoratori agricoli,  rispondano ai seguenti  requisiti:

  • iscrizione  negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti, per l’anno cui si riferisce la domanda
  • abbiano almeno due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria 
  • abbiano almeno 102 contributi giornalieri nel biennio costituito dall’anno cui si riferisce l’indennità e dall’anno precedente .(Per il calcolo possono essere utilizzati, panche quelli figurativi relativi a periodi di maternità obbligatoria e di congedo parentale, compresi nel biennio)

Hanno diritto anche le  lavoratrici madri che si dimettono durante il periodo in cui esiste il divieto di licenziamento (o di padri lavoratori che si dimettono durante la durata del congedo di paternità e fino al compimento del 1° anno di età del bambino)

Per quanto concerne i lavoratori che si dimettono per giusta causa, l’INPS si è adeguato  alla   sentenza della Corte Costituzionale 24 giugno 2002, n. 269 e prevede l’indennità  di disoccupazione anche nei  casi di:

  • mancato pagamento della retribuzione;
  • molestie sessuali sui luoghi di lavoro;
  • modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative;
  • mobbing, crollo dell’equilibrio psico-fisico del lavoratore a causa di comportamenti vessatori da parte dei superiori gerarchici o dei colleghi;
  • notevoli variazioni delle condizioni di lavoro, a seguito di cessione ad altre persone (fisiche o giuridiche) dell’azienda;
  • spostamento del lavoratore da una sede a un’altra, senza che sussistano comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive;
  • comportamento ingiurioso posto in essere dal superiore gerarchico nei confronti del dipendente.

2) Indennità disoccupazione agricola : importo, come funziona

L’indennità spetta per un numero di giornate pari a quelle lavorate entro il limite massimo di 365 giornate annue, dalle quali si dovranno detrarre:

  • le giornate di lavoro dipendente agricolo e non agricolo;
  • le giornate di lavoro in proprio agricolo e non agricolo;
  • le giornate indennizzate a titolo di malattia, maternità, infortunio, ecc.;
  • quelle non indennizzabili, quali, per esempio, quelle successive all’espatrio definitivo.

L’indennità viene pagata direttamente dall’INPS in un’unica soluzione e  determina automaticamente l’accredito di contribuzione figurativa ai fini pensionistici.

L’interessato, contestualmente alla domanda di indennità di disoccupazione agricola, puo  richiedere l’ANF (Assegno al Nucleo Familiare) entro il limite della prescrizione retroattiva di cinque anni. I requisiti relativi al reddito e alla composizione del nucleo familiare sono gli stessi previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti.

La misura dell’indennità di disoccupazione agricola dipende dalla tipologia di lavoratore, infatti l’importo è pari a

  1. 40% della retribuzione  di riferimento per gli OTD e al 
  2. 30% della retribuzione  di riferimento  per gli OTI 

Da ricordare che per questi ultimi non è prevista la trattenuta per il contributo di solidarietà.

ATTENZIONE  Con sentenze nn. 438, 439 e 440 del 10 gennaio 2022 la Cassazione ha  affermato che l’importo della disoccupazione agricola deve essere determinato, per gli operai agricoli a tempo determinato, sulla base della retribuzione prevista dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative su base nazionale  e non sul salario medio convenzionale 

La disoccupazione agricola ordinaria viene  liquidata nel 2022 per i periodi 2021  ancora con gli importi massimi stabiliti per il 2021 >ovverosia 

  • 1.199,72 euro (massimale più alto) e 
  •  998,18 euro (massimale più basso) (circ. INPS n. 26/2022).

NOVITA’ 2022 SUGLI ASSEGNI FAMILIARI 

Per quanto riguarda inoltre gli assegni per il nucleo familiare sono stati abrogati  dal dlgs 230 2021 per le famiglie che ricevono l’assegno unico a partire da marzo 2022 .

Per i  rapporti di lavoro  agricoli  svolti  nei mesi di gennaio e febbraio 2022  per i quali si farà domanda nel 2023 verranno ancora applicate le regole in vigore  in precedenza.

3) Disoccupazione agricola: come fare domanda

Le domande possono essere trasmesse all’INPS tramite gli enti di patronato.

L’interessato dovrà indicare come intende ricevere il  pagamento:

  1. con accredito su c/c bancario/postale, libretto postale o carta di pagamento prepagata dotata di IBAN (il richiedente deve essere intestatario dell’ IBAN) o 
  2. con bonifico presso lo sportello di un qualsiasi ufficio postale del territorio nazionale localizzato per CAP (il pagamento in contanti è consentito solo entro il limite previsto dalla normativa vigente), previo accertamento dell’identità del percettore.

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